All’Associazione Solidarieta’ Sarda ODV:
Tra qualche mese saranno oramai 19 anni che lavoriamo a Dolores. Gli anni anagrafici aumentano, ma l’esuberanza giovanile di un tempo e’ compensata dalla maggiore esperienza maturata sul campo. A volte, parlando con i collaboratori, viene fuori la domanda: “fino a quando?” E, la risposta viene dalla realta’ di ogni giorno. Ci sono stati indubbi progressi economici ed anche nel campo dell’assistenza sanitaria specie nel sessennio del Presidente Duterte, con l’apertura dei “Malasakit Centers”, centri regionali di buona qualita’ professionale, e discretamente attrezzati, accessibili anche a chi non ha nessuna assicurazione sanitaria (la gran maggioranza delle persone!). Ma due grossi problemi rimangono: l’intasamento di queste strutture che ogni tanto finiscono il budget e dall’altra i pazienti piu’ poveri che necessitano di una diagnosi iniziale che attesti la necessita’ di avvalersi di queste strutture e che li sappia indirizzare e guidare nella burocrazia di ammissione.
Questo secondo dato e’ quello che ci fa maggior pressione nel continuare a fornire il nostro gratuito servizio ai malati piu’ poveri. Poverta’ non e’ solo economica, poverta’ e’ anche non sapersi esprimere, non saper avvalersi di servizi che spetterebbero di diritto, non sapersi districare nella burocrazia di un servizio sanitario. Esempi pratici purtroppo ne abbiamo a bizzeffe. Quanti pazienti poveri non sono mai usciti da Dolores. Dover andare a Tacloban, dove c’e’ il piu’ vicino Malasakit Center, richiede almeno quattro ore di mezzi pubblici; una volta li’ bisogna saper trovare questo centro; una volta trovato bisogna fare la fila infinita: e quale e’ la fila giusta per me? Se non hanno il pezzo di carta che e’ la nostra presentazione, come riescono a spiegare in dialetto waray-waray la loro patologia?
E io sono fortunato che ho l’assistente sociale che con competenza, infinita pazienza e carita’ cristiana riesce a spiegare e rispiegare come, dove andare, cosa fare una volta li’ ecc..
Poi ci sono i “pazienti normali”, quella massa di persone al limite della sopravvivenza economica e la malattia ne spezza il precario equilibrio, portandoli nell’indigenza piu’ nera. E noi siamo qui anche per questi, dando gratuitamente visita medica, piccola chirurgia, medicine, consigli di prevenzione delle malattie, di igiene, e di educazione alla salute.
Tutto questo lo possiamo fare grazie a chi ci aiuta ad aiutare. E, voi siete in prima fila! E siamo particolarmente grati a voi e al Signore, perche’ col vostro aiuto finora riusciamo, a volte con fatica, a rispondere ad ogni evenienza. Dedico a voi tutti l’espressione di gioia che irraggia da chi era oramai senza speranza e, grazie a voi, se ne torna alla capanna con le medicine in mano, dopo essere stato visitato “come si visita chi puo’ pagare”.
Il Covid ha scombussolato un po’ tutto: l’impressione e’ che non e’ piu’ “come prima”. Non scoraggiatevi, anche un sorso d’acqua dato al piu’ povero vale piu’ dell’oro.
Con l’augurio di ogni bene
P. Amelio Troietto
Medico Missionario